Senza il fondo si va a fondo
Quando si fotografa in casa uno dei problemi principali è lo sfondo, a volte non va bene, a volte non è omogeneo. Con i fondali di Westcott, realizzati in robustissimo pile e in diversi colori il problema è finito! Bastano due minuti per montarlo e da chiuso è meno ingombrante di un treppiedi. In questo video vi spiego l’utilizzo sia usando una fotocamera digitale che una fotocamera analogica, e usando sempre di Westcott delle particolarissime lampade LED. A fine video sviluppo dal vivo degli scatti realizzati su pellicola con la mitica tank daylight Rondinax di Agfa e sviluppo Dx One della Linea AG Plus di Punto Foto Group
Il fondale, averlo….
Ci sono svariati motivi per cui il fondale è necessario. Parlando soprattutto dei ritratti fatti in ambiente domestico ci sono alcune situazioni in cui è piacevole un ritratto in cui si vede anche lo sfondo domestico, quindi un ritratto ambientato; altre situazioni in cui si vorrebbe elidere lo sfondo, perchè non congeniale o per altri motivi, in modo che l’attenzione di chi guarda il ritratto non venga disturbata dallo sfondo. La soluzione c’è: si chiama X-Drop di Westcott: è una armatura in alluminio che una volta ripiegata ha le stesse dimensioni di un treppiedi, ma una volta messa in posizione riesce a sostenere un fondale largo un metro e mezzo e lungo, a seconda del modello di fondale scelto, da un minimo di due metri a un massimo di 3,70 metri. La struttura di base è la stessa. Con il fondale di 1,5×2,00metri è possibile fotografare la persona intera sia in piedi che seduta; ma se la persona è in piedi si inquadra ovviamente anche il pavimento; con i fondali lunghi 3,70 metri, invece, il soggetto può posizionarsi sulla parte orizzontale del fondale in modo che non si veda il pavimento. A parte la struttura base, che viene sempre venduta o con un fondale da 2 metri o da 3,70 metri, è possibile acquistare in seguito altri fondali, sia neutri che colorati.
I due differenti modelli principali
Qui potete notare le differenze dal modello lungo due metri che arriva a filo del pavimento è il modello con il telo lungo 3,60 metri che permette alla persona ritratta di stare in piedi o seduta, scontornando già in ripresa il pavimento
I ricambi, bianco, nero e grigio sono realizzati in pile morbido, antipiega e lavabile in lavatrice
I fondali marezzati
Oltre ai fondali monocromatici sono disponibili anche fondali marezzati, con diversi disegni e colori di fondo.
Il montaggio
Il montaggio è ” quasi ” intuitivo; dopo aver esteso le gambe del supporto inferiore e bloccato la colonna girando il disco zigrinato azzurro, si procede con l’incastro dei tre bracci superiori; a quel punto si aggancia il telo, che su un lato ha tre fori ottonati e sull’altro due, il telo va agganciato dalla parte dei tre occhielli e poi i tre bracci vanno lentamente sollevati verso l’alto e poi bloccati; a questo punto si aggancia il telo nella parte inferiore a due delle tre gambe usando i due occhielli inferiori e la struttura è pronta. Se lavorate in esterni vi suggeriamo di agganciare un peso al gancio posto sotto la crociera della colonna inferiore per appensantire la struttura ed evitare che si muova o addirittura si capovolga durante una giornata ventosa. Se si utilizza il telo da due metri che non tocca terra non bisogna prendere altre precauzioni; se si utilizza il telo lungo, calpestabile, bisogna fare attenzione a non sporcarlo, anche se comunque, essendo di pile, è lavabile in lavatrice. Il telo nero, essendo di pile, assorbe buona parte della luce ma se posto davanti a una finestra irraggiata dal sole, è sempre meglio chiudere le imposte per evitare che la luce attraversa il telo; quando invece il telo bianco bisogna prestare attenzione che la luce che colpisce il telo posteriormente non prietti l’ombra della struttura sulla parte posteriore del telo.
Rocordiamo infine che il peso complessivo della struttura di alluminio, insieme a un tempo di 1,50 metri per 2 metri è di soli 1,2 chili e che tutto può essere nuovamente riposto nella sua borsa a corredo che dispone di due manici estensibili, per trasportala, volendo, a zaino.
Senza fondale e senza un’illuminazione adeguata, ecco il risultato.
Questo scatto è stato realizzato senza fondale ma almeno con una illuminazione adeguata, ovvero usando un kit Westcott composto da due stativi e da due bank e delle lampade, sempre della Westcott, a LED, le WESTCOTT DAYLIGHT LED 35WATT che assorbono circa 30W ma hanno una potenza di illuminazione di 500W; queste lampade sono fornite con una doppia cupola di protezione, una trasparente, l’altra leggermente ambrata, come un filtro di conversione, per scaldare leggermente la luce e adeguarla, volendo alla sorgente di illuminazione a incandescenza già presente nella stanza. Questa lampada LED è composta da 64 luminosi led in grado di garantire oltre 20.000 ore di uso.
I LED emettono una luce daylight (5600K), assolutamente flickerfree, che può essere convertita tramite l’apposito filtro in dotazione per poter essere miscelata con lampade ad incandescenza. L’indice di resa colorimetrica (CRI) sugli incarnati è 95. Grazie al ridotto ingombro ed all’universale attacco a vite E27 è la soluzione ideale per convertire alla luce led di qualità qualsiasi illuminatore nato per lampadine al tungsteno. Il grande vantaggio di un sistema di illuminazione del genere sta innanzitutto nel fatto che è molto più economico dei flash a torcia, non ha praticamente consumo di corrente e permette – esattamente come i flash a torcia professionale – di poter lavorare in luce pilota perennemente accesa così da poter studiare perfettamente l’illuminazione prima dello scatto, fondamentale quando si scatta su pellicola, ma comunque non certo da disprezzare quando si scatta in digitale. E’ vero che qui se la foto non soddisfa può essere rifatta immediatamente, ma per gestire al meglio l’illuminazione è fondamentale la previsualizzazione con una lampada pilota, come in questo caso.
L’illuminazione
Attualmente le emulsioni disponibili in commercio sono nove, tutte disponibile in formato 135 e 120, alcune anche in bobine da 17 o 35 metri e in pellicola piana. mentre in digitale non è possibile cambiare i sensori ma modificarne in modo poliedrico i parametri, nella fotografia analogica il sensore, ovvero la pellicola, può essere cambiata, e a ragion veduta, e sviluppata utilizzando differenti chimiche a diverse diluizioni e stampata nuovamente con determinati tempi e contrasti su differenti tipi di carte. Quindi la scelta della pellicola, declinata per le differenze situazioni, è FONDAMENTALE,
Cominciamo.
Si comincia a ragionare
Ecco un paio di scatti realizzati utilizando il fondo bianco di X-Drop e due bank Westcott con relative lampade a LED; utilizzando il fondale lungo 3,70 metri è stato possibile scattare sia un’immagine a mezzo busto che a figura intera
Bianco e nero o colore?
Bella domanda, difficile la risposta. Io personalmente preferisco il bianco e nero, ma non è detto che la persona ritratta non voglia anche qualche scatto a colore. Accontentiamola, quindi…
Lavoriamo!
Dopo qualche scatto in digitale passiamo alla FOTOGRAFIA VERA. Nikon FM3A usando sia il suo obiettivo d’ordinanza, il 45mm P f/2.8 che il mio amato Micro Nikkor 55mm f/2.8 Ais.
Come pellicola ho scelto la Rollei RPX400 perchè, nonostante i 1000 watt d’illuminazione, la schermatura dei teli dei bank ha portato via oltre il 30% della luce, In più ho voluto chiudere leggermente il diaframma per avere la certezza di una buona nitidezza sul volto della modella; nonostante il treppiedi, una sensibilità relativamente elevata era necessaria
D’obbligo l’esposimetro esterno in luce incidente
Lavorando con fondali completamente bianchi o neri è facile che l’esposimetro incorporato nella fotocamera si inganni; quindi ho usato, come sempre, un esposimetro esterno in modalità luce incidente per misurare la quantità di luce che arriva sul soggetto, non quella riflessa, e ho usato il mio Sekonic Flashmate L-308x
Di questo esposimetro ho spiegato il funzionamento in questo mio articolo:
Ho lavorato mediamente a diaframma f/4, f/5,6, con tempi da 1/15 a 1/30, chiedendo naturalmente alla modella di rimanere completamente ferma,
Lavoriamo
Ho utilizzato una Nikon FM3A sia con il suo obiettivo di serie, il 45mm f/2.8 P Ais che il mio adorato Micro Nikkor 55mm F/2.8 Ais
Della Nikon FM3A ho giò parlato in diversi miei articoli:
Per quanto riguarda la pellicola ho usato una Rollei RPX400, nonostante il treppiedi e la modella quasi immobile, l’illuminazione combinata delle due lampade da 500w era assorbita almeno per il 30% dai teli dei bank; inoltre ho preferito lavorare a f/4 e f/5,6 per avere un minimo di profondità di campo nel caso non avessi eseguito in modo corretta la messa a fuoco.
la Rollei RX con suo suo viluppo proprietario Rollei RPX-D può essere tirata fino a 3200 ISO come ho già spiegato in questo mio articolo:
Il risultato finale.
La Rollei RPX400, pur essendo su base triacetato – a differenza delle splendide pellicole Rollei retro stese su base poliestere, molto più cristalline – e dotata di una nativa grana evidente, e pur sviluppata in Monobagno ha dato risultati ottimi, sia sul piano della gamma tonale che del dettaglio: nell’ingrandimento di sinistra notiamo, come di consueto, la diottra millimetrata appoggiata sul negativo, con in blu i DECIMI DI MILLIMETRO (!!!) e in rosso i millimetri. Risultato eccellente, a mio parere, senza contare che se la pellicola fosse stata sviluppata, per esempio in Bellini Hydrofen alla diluizione 1+31 la grana sarebbe risultata ancora più contenuta e la gamma tonale più ampia.Anche la Rondinax, come di consueto, ha lavorato in modo esemplare. Ma… è il bello della diretta.
Ottimo anche il risultato dell’illuminazione, utilizzando due semplici bank della Westcott e due “normalissime” lampadine a LED.
ROLLEI RPX 400
ROLLEI RPX 400, con una risoluzione di 110 linee/mm ha medesima tecnologia della RPX 100, questa emulsione a sensibilità portata a iso 400/27° può essere tirata fino 1600 iso grazie allo sviluppo rollei RPX-d senza scadimento della qualità e grana e a 3200 iso con un leggero aumento della grana e del contrasto, ma che si pone al vertice addirittura delle pellicole nominali a 3200 iso.
Rollei RPX 400 è un film tradizionale in bianco e nero ad alta velocità. Questo film è ideale per una vasta gamma di applicazioni fotografiche e scientifiche. Rollei RPX 400 è una scelta eccellente per le situazioni di luce disponibili e ogni volta che si affrontano condizioni di luce limitate ma si richiedono risultati fotografici eccellenti.
Caratteristiche:
• adatto per riprese in interni ed esterni
• grana fine. – grande nitidezza
• ampia latitudine di esposizione
• ricca gamma tonale con buon contrasto
• compatibile con la maggior parte degli sviluppatori standard
• sensibilizzato in modo pancromatico
• sensibilizzato da 380 a 660 nm a 2.850K
DISPONIBILE IN 35 MM 120, PELLICOLA PIANA 4X5″ROLLFILM da 17 e da 30 metri
Per maggiori informazioni sulla Rollei RPX 400 cliccare QUI
Per maggiori informazioni sullo sviluppo proprietario Rollei RPX-D, cliccare QUI
Ho già trattato sulla Rollei RPX 400 in altri articoli:
Il risultato finale.
La Rollei RPX400, pur essendo su base triacetato – a differenza delle splendide pellicole Rollei retro stese su base poliestere, molto più cristalline – e dotata di una nativa grana evidente, e pur sviluppata in Monobagno ha dato risultati ottimi, sia sul piano della gamma tonale che del dettaglio: nell’ingrandimento di sinistra notiamo, come di consueto, la diottra millimetrata appoggiata sul negativo, con in blu i DECIMI DI MILLIMETRO (!!!) e in rosso i millimetri. Risultato eccellente, a mio parere, senza contare che se la pellicola fosse stata sviluppata, per esempio in Bellini Hydrofen alla diluizione 1+31 la grana sarebbe risultata ancora più contenuta e la gamma tonale più ampia.Anche la Rondinax, come di consueto, ha lavorato in modo esemplare. Ma… è il bello della diretta.
Ottimo anche il risultato dell’illuminazione, utilizzando due semplici bank della Westcott e due “normalissime” lampadine a LED.
ROLLEI RETRO 80S
RETRO 80S AVIPHOT PAN 80 questo è il vero nome di questa pellicola su base poliestere, concepita per la fotografia aerea, con una risoluzione di 287 linee/mm, quindi tra le più elevate di tutta la produzione Rollei, e in grado di essere esposta da 32 fino a 100 ISO.
Rollei Retro 80S è un eccellente film universale, ideale per una gamma estremamente ampia di applicazioni, come ritratti, paesaggi e fotografie di prodotti. Questo film combina un’eccellente qualità d’immagine con una sensibilità universale. L’emulsione di Rollei Retro 80S è rivestita su una base sintetica trasparente che garantisce stabilità dimensionale a lungo termine.
Caratteristiche:
pellicola in bianco e nero superpancromatica a media velocità
rivestimento speciale per migliorare le proprietà di trasporto del film nella fotocamera
planarità ottimale – può essere utilizzato sia alla luce del giorno che alla luce artificiale senza alcuna limitazione
a causa della bassa sensibilità al blu dell’emulsione, gli scatti effettuati con un flash diretto sono meno sensibili (questo si basa sull’uso di un flash diretto con una temperatura di colore di circa 6500 K)
sensibilità rossa estesa fino a 750 nm
può anche essere usato come pellicola a infrarossi se usato con gli appositi filtri, a cominciare dal rosso 25A
latitudine di esposizione estesa (tra 32 e 100 ISO)
ottima per l’elaborazione push / pull
buona riproduzione del tono – ottima densità massima
trasparente = ideale per la scansione e per il processo di inversione in diapositiva
DISPONIBILE IN 35 MM 120, PELLICOLA PIANA 4X5″ROLLFILM da 17 e da 30 metri
Per maggiori informazioni sulla Rollei RETRO 80 S cliccare QUI
BELLINI HYDROFEN
Un altro sviluppo, qui fotografato nella nuova livrea, che consiglio caldamente – pur non superando i 20°C… ! è il Bellini Hydrofen. Questo Sviluppo a base di Idrochinone e Phenidone è formulato specificamente per il trattamento delle Pellicole B/W. La confezione è composta da 1 flacone di prodotto concentrato da diluire 1+15 / 1+39.Il prodotto è a grana-fine con bilanciamento del contrasto.
Caso strano anche per lo Studional di Agfa si raccomandava la diluizione 1+15 benchè i tempi di sviluppo fossero inferiori. Ma l’Hydrofen dà il meglio di sè alla diluizione 1+31 raddoppiando i tempi di sviluppo suggeriti per la diluizione 1+15. Uno sviluppo che personalmente ritengo eccellente , potete trovare la tabella scaricabile in formato pdf QUI: Bellini_Hydrofen_rev_18 (1) , in fondo al PDF trovate l’esemplificazione del raddoppio dei tempi per la diluizione 1+31.
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Conclusioni
Il fondale in interni ha egregiamente funzionato, così come l’illuminazione a LED. Non mi voglio ripetere sulla qualità della Nikon FM3A e delle ottiche Nikon utilizzate.
la Rollei RPX 400, pur esposta all’ordalia della Rondinax e del Monobagno ha tenuto EGREGIAMENTE. Con una spesa davvero relativa è quindi possibile trasformare temporaneamente una delle vostre stanze in un vero e proprio studio fotografico; tutti i materiali, una volta richiusi, occupano uni spazio davvero esiguo, immediato il montaggio, immediato lo smontaggio.
Vi auguro il meglio, e non solo dal punto di vista dell’ordinaria buona luce
E via spetto naturalmente sia per i mie corsi one to one che su Skype
Gerardo Bonomo
Pellicole, carta e chimica Rollei sono distribuite in Italia in esclusiva da Punto Foto Group MIlano
I prodotti Westcott e Sekonic sono distribuiti in Italia da Apromastore