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Lo sviluppo per negativi #9 Ars Imago

ARS-IMAGO #R9 FILM DEVELOPER è un rivelatore per pellicole in bianco e nero altamente concentrato, ad alta energia, usa e getta per il trattamento delle pellicole in bianco e nero.

Preparato con la formula originale Agfa Rodinal provata e testata da più di cento anni, rimane uno tra i rivelatori più antichi e più versatili mai prodotti, utilizzato e conosciuto in tutto il mondo con una delle più complete raccolte di tempi di sviluppo.

 

 

 

 

Alle origini di un mito.

La formula del Rodinal, il più famoso sviluppo di Agfa ha ormai raggiunto quasi i 130 anni di presenza sul mercato  Si tratta del più antico rivelatore oggi ancora in commercio.

Fu infatti sviluppato da un chimico dell’AGFA(“AgfaGesellschaft für anilin FAbrikation“), un certo Momme Andresen e commercializzato a partire dal 1892.

Il brevetto è naturalmente scaduto, e quindi il Rodinal viene ancora sintetizzato sebbene Agfa abbia smesso di commercializzarlo nel 1997. Dal 1997 sono state molte le aziende che hanno continuato a produrlo, con nomi differenti.

Oggi è la volta di Ars Imago che lo ha appena presentato sul mercato come #9

 

 

Prodotti del ‘800 ancora oggi in uso

 

Non sono molti, annoveriamo la salsa Rubra ( dal latino “rubra” che significa rosso ), la Heinz, che venne prodotta prima del Rodinal e la Coca Cola.

Indubbiamente ci sono altri prodotti nati addirittura prima ancora in uso, questi sono solo alcuni esempi

 

 

Nel dettaglio

Il Rodinal si presenta come liquido concentrato di colore giallo chiaro, che va diluito con acqua per ottenere lo sviluppo da usarsi “one shot” – una volta diluito non si riutilizza una seconda volta -.

Le diluizioni più utilizzate sono 1+25 e 1+50,ma si può arrivare anche a diluizioni estreme, in standing fino a 1+100

AGFA però raccomandava di non utilizzare quantità inferiori a 10cc di sviluppo concentrato.

Il Rodinal è un cosiddetto “sviluppo compensatore“.

Vengono così chiamati quei rivelatori che, in funzione della loro composizione chimica, provvedono alla compensazione dei contrasti ottenuti in ripresa: a sviluppo ultimatole alte luci non diventano mai così dense da eliminare tutti i dettagli, e al contempo i dettagli nelle ombre ombre vengono preservate. Questo effetto aumenta all’aumentare della diluizione.

Le alte diluizioni sono quindi consigliate nei casi in cui la scena presenti separazioni tonali abbastanza estreme.

La diluizione 1+25 può invece essere usata quando l’illuminazione in ripresa è risultata piuttosto piatta ( gionate nuvolose ) così da aumentare leggermente l’estensione tonale.

Un’altra caratteristica tipica del Rodinal è l’elevata acutanza (nitidezza dei bordi dell’immagine).

Questo rivelatore infatti non ha, tra i suoi costituenti, un solvente. L’effetto del solvente è quello di “ammorbidire” la grana formata dai cristalli d’Argento, sfumandone i contorni; ecco quindi che l’assenza di solvente rende la grana più netta e i bordi dell’immagine più definiti.

Grana

Naturalmente, c’è un rovescio della medaglia: grana più netta implica anche grana più visibile!

Per questo il Rodinal non è lo sviluppo elettivo per le pellicole di media – alta sensibilità, anche e alla diluizione 1+50 la grana rimane comunque contenuta. per certo il Rodinal lascia nel negativo quel sapore squisitamente fotografico della “grana” impercettibile o percettibile che rimane appunto la “fili grana ” di ogni VERA FOTOGRAFIA ARGENTICA

 

 

Il resto del mondo non sta a guardare, anzi…

Rodinal è quindi il nome di un famoso sviluppo liquido concentrato, introdotto da Agfa nel 1892 ed è una soluzione di solfito e acqua, contenente un sale alcalino di para-aminofenolo e nessun eccesso di alcali caustici (idrossido) . La formula originale fu brevettata nel 1891.  Ilford introdusse il suo equivalente sviluppatore di p-amminofenolo Certinal nel 1907/8. C.E.K. Mees of Wratten & Wainwright (Regno Unito) ha studiato nello stesso periodo il p-aminofenolo come agente in via di sviluppo. Ha proseguito la sua carriera diventando capo del reparto ricerca e sviluppo presso Kodak. Kodak rilasciò Kodinol, il loro clone Rodinal, in Europa qualche anno dopo (prima della seconda guerra mondiale, non fu mai prodotto o venduto negli Stati Uniti). Quando la Germania fu divisa per formare la DDR e FRG, anche Rodinal. Orwo per il lato est della RDT e Agfa per il lato ovest della FRG, con ciascuna parte che sta evolvendo la propria formulazione. Calbe (ex divisione chimica di Orwo) e alcuni degli ex distributori di Rodinal usano il nome R-09 (formula di Rodinal numero 9, rivisitata nel 1945). Questa vecchia formulazione in vari nomi (all’epoca può anche essere chiamata Rodinal in molte regioni) è apparsa accanto alla versione Agfa per decenni in molte regioni. Foma lo vendette come Fomadon R09 per le bottiglie prodotte prima del 2008. Adox lo vendeva come Adolux APH09. Quando Agfa si fuse con Gevaert nel 1964, riformularono il Rodinal, diminuendo il p-amminofenolo da 50 g per litro a 40 g per litro e aumentando il pH aggiungendo idrossido di potassio. Orwo ha mantenuto la formulazione precedente. Dopo l’uscita di Agfa dalla distribuzione di fotochimiche, il laboratorio che l’ha prodotto è diventato unaImaging Solutions indipendente. Hanno iniziato a rinominarlo come A&O Agfa Rodinal per un breve periodo, ma a causa di problemi legali (2006-2014) il nome commerciale Rodinal non può più essere utilizzato, anche se veniva ancora realizzato nella stessa ex fabbrica Agfa. Dopodiché i prodotti chimici Agfa non venivano più venduti per piccoli usi individuali, ma piuttosto in fusti da 200 litri. Altri iniziarono a riconfezionare e crearono nomi propri, come Adox che lo chiamava Adonal e confusamente quello confezionato da Compared AG lo chiamava R09 One Shot. In Canada, era disponibile come Blazinal. Foma lo chiama Fomadon R09 per le bottiglie prodotte dopo il 2008. Connect Chemicals, subentrò, quindi dopo molti cambi di proprietà, il laboratorio che produceva Rodinal per Agfa non produce più prodotti chimici Agfa. A partire dal 2013, molti degli sviluppatori distribuiti che hanno utilizzato la formulazione (anni ’60) sono passati al vecchio R-09 o un’altra revisione appena creata da Tetenal. Compard AG nel 2013 ha iniziato a utilizzare una formulazione di Tetenal per R09 One Shot. Adox ha assunto molti dei tecnici responsabili dei prodotti chimici Agfa e ha ricreato la formulazione imbottigliandola in tal modo nella propria fabbrica. A partire dal 2014, Adox ha riacquistato il nome commerciale e gli è consentito utilizzare il nome Rodinal negli Stati Uniti. Adonal è ancora usato in altre regioni. Quasi in contemporanea con l’uscita #9 di Ars Imago, PUNTO FOTO GROUP ha pesentato nella sua linea di chimica LineAg+  lo sviluppo R1891. Questo sviluppatore, come tutti i “derivati” del Rodinal,  è caratterizzato da un’eccellente nitidezza dei contorni e da un buon sfruttamento della sensibilità della pellicola.
Il contrasto del soggetto è influenzato dalla diluizione. Viene utilizzato diluendo una parte sviluppo in 25 o 50 parti di acqua.
Può anche essere molto più diluito, con la tecnica di sviluppo “stand”(è quindi diluito 1 + 100 o 1 + 200) che dà a questo svuiiluppo un effetto compensativo molto significativo e il massimo sfruttamento della sensibilità.
Il R1891 può essere tenuto molto a lungo in soluzione concentrata. D’altra parte, una volta diluito, deve essere usato rapidamente, come bagno a perdere.
1 Bottiglia da 500 ml , liquido concentrato

Le istruzioni originali del Rodinal di Agfa rilasciate nel marzo 2003

Le istruzioni originali dello sviluppo #9 di Ars Imago rilasciate nel settembre del 2019

 

 

LA PROVA SUL CAMPO: LA ILFORD HP5 PLUS

Ho cominciato con la Ilford HP5 Plus utilizzando la mitica fotocamera Werra di cui ho parlato nel mio articolo precedente e l’ho sviluppata in #9 Ars Imago alla diluizione 1+50 al fine di contenere la grana. Ho eseguito un prebagno di un minuto, utilizzando la LAB-BOX, a seguire lo sviluppo vero e proprio a 20°C per 12 minuti con rotazione continua per il primo minuto e poi stand di 30 secondi e a seguire 10 secondi di rotazione continua. e così fino al termine dei dodici minuti. Arresto, fissaggio, lavaggio finale e imbibente, qui di seguito il risultato, grana contenuta, buona acutanza, buona estensione tonale nonostante la giornata fosse completamente nuvolosa. Il “pegno” della grana evidente lo si riscatta con una sensibilità che anche quando lasciata nominale permette di lavorare anche senza l’uso del treppiedi

Qui di seguito la SCHEDA TECNICA

 

 

Il comportamento della Ilford HP5 Plus in Ars Imago #9 alla diluizione 1+50

la chimica ha lavorato in modo ottimale e la diluizione 1+50 ha contenuto in modo  notevole la grana, come è possibile valutare da questa ultima immagine.Ricordo che i numeri da 1 a 6 sono millimetri di pellicole, non decimi di millimetro!

LA PROVA SUL CAMPO: LA ILFORD FP4 PLUS

La prova è continuata con la Ilford FP4 Plus, utilizzata sempre nella Werra e l’ho sviluppata in #9 Ars Imago alla diluizione 1+25 per valutare come si comporta questo rivelatore alla sua diluzione “base”. Ho eseguito un prebagno di un minuto, utilizzando la LAB-BOX, a seguire lo sviluppo vero e proprio a 20°C per 9 minuti con rotazione continua per il primo minuto e poi stand di 30 secondi e a seguire 10 secondi di rotazione continua. e così fino al termine dei 9 minuti. Arresto, fissaggio, lavaggio finale e imbibente, qui di seguito il risultato, ottima gamma tonale e nitidezza ( la maggior parte delle foto sono state scattate su treppiedi. Le foto in cui si vede acqua il movimento sono state scattate a f/16 per aumentare i tempi di posa; certamente f/26 non è un diaframma ideale perchè genera diffrazione, ma il Tessar con cui è armato la Werra, a mio parere, ha lavorato comunque bene anche a diaframma completamente chiuso.

Qui di seguito la SCHEDA TECNICA

 

 

Il comportamento della Ilford FP4 Plus in Ars Imago #9 alla diluizione 1+25

Pur avendo diluito a 1+25 la grana è rimasta decisamente contenuta e notevole la gamma tonale. Anche in questo caso le immagini con l’acqua in movimento sono state scattate a f/16 e la fotocamera utilizzata è stata sempre la Werra. Il treppiedi e lo scatto a filo – non mi stancherò mai di ripeterlo, hanno giocato la loro parte. La risoluzione è di 110 l/m contro le 100 l/m della HP5 Plus. Quindi la differenza rispetto alla HP5 Plus non sta nel potere risolutivo ma nella maggior gamma tonale. Ricordo nuovamente  che i numeri della diottra appoggiata sull’ultima immagine da 1 a 6, sono millimetri di pellicole, non decimi di millimetro!

LA PROVA SUL CAMPO: LA ILFORD PAN F PLUS

La Ilford PAN F Plus è la pellicola Ilford con la maggior risoluzione, ben 150 l/mm; la fotocamera utilizzata per la prova è sempre stata la Werra. Anche la Ilford PAN G Plus  e l’ho sviluppata in #9 Ars Imago alla diluizione 1+25 . Ho eseguito un prebagno di un minuto, utilizzando la LAB-BOX, a seguire lo sviluppo vero e proprio a 20°C per 6 minuti con rotazione continua per il primo minuto e poi stand di 30 secondi e a seguire 10 secondi di rotazione continua. e così fino al termine dei 6 minuti. Arresto, fissaggio, lavaggio finale e imbibente, qui di seguito il risultato, nitidezza eccellente, o meglio, una virtuale assenza di grana, anche se sul mercato sono disponibili pellicole con grana ancora inferiore e potere risolutivo superiore. A mio parere NON può essere usata a mano libera: basta chudere il diaframma di due/tre stop e usare un filtro per ritrovarsi con tempi di posa ingestibili a mano libera. Personalmente, lavorando quasi esclusivamente su treppiedi e con scatto a distanza il problema non si è posto.

Qui di seguito la SCHEDA TECNICA

 

 

Il comportamento della Ilford PAN F Plus in Ars Imago #9 alla diluizione 1+25

Pur avendo diluito a 1+25 la grana è rimasta decisamente contenuta, anche se l’immagine ingrandita sotto la diottra è leggermente fuori fuoco ma si apprezza comunque la totale assenza di grana e notevole la gamma tonale. Anche in questo caso le immagini con l’acqua in movimento sono state scattate a f/16 e la fotocamera utilizzata è stata sempre la Werra.  Ricordo ancora che i numeri della diottra appoggiata sull’ultima immagine da 1 a 6, sono millimetri di pellicole, non decimi di millimetro.

CONCLUSIONI

Il ” nuovo ” sviluppo di Ars Imago #9 fa il suo dovere, come dal 1891 l’ha fatto il buon caro vecchio Rodinal. pronto all’uso, solo da diluire, a 1+25, 1+50 o addirittura, per i più arditi, 1+100, è uno sviluppo universale che non delude mai.

Personalmente, non con #9 ma proprio con un figliasto del Rodinal, tempo fa ebbi grossi problemi avendo ttilizzato una confezione aperta da chissà quanto tempo e mal conservata. Addirvi, una parola ( citazione ) , nonostante sono sviluppi che vengono considerati senza data di scadenza, io, una volta aperto, contrassegnerei la confezione con la data di apertura, e durante l’utilizzo aggiungerei nella confezione biglie di vetro così che la chimica sfiori il tappo e si limiti l’ossidazione, e ancora, lo terrei al buio e NON al caldo. Visti i prezzi, davvero risibili, passati un sei mesi dall’apertura, soprattutto e ne è avanzato una “stiza” come si dice in molti dialetti, ovvero una goccia, io piuttosto che usarlo lo berrei, alla salute dei miei negativi.

A presto e buona luce

 

 

Gerardo Bonomo

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