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Introduzione

Introduzione

La notte, fotograficamente parlando, può trasformare in qualcosa di magico situazioni che di giorno sono infotografabili

Ho voluto provare, questa volta a fotografare di notte qualche scorcio della città di Lucerna – che rimane magica anche di giorno –

Buona lettura

Gerardo Bonomo

25 sprocket rocket stanley kubrick

La fotocamera

Hasselblad 500 C/M e un tranquillo Planar 80mm f/2.8

Si comincia già con il piede giusto, ovvero in  medio formato, ovvero con un 350% di area utile del fotogramma in più rispetto al formato 24x36mm.

Di Hasselblad ho già più e pi volte parlato nel mio sito e vi rimando ai vari articoli senza inutili ripetizioni.

Qui il primo

https://www.gerardobonomo.it/2019/02/26/hasselblad-guida-pratica-di-utilizzo-parte-prima/

Basta che digitate nel mio sito il termine Hasselblad per trovare gli altri quattro articoli

Hasselblad rimane un must nel mondo del medio formato, ottiche ( Zeiss ) e magazzini intercambiabili, pozzetti e mirini  e schermi di messa a fuoco intercambiabili, se la NSA decisa che doveva essere la fotocamera che avrebbe immortalato l’allunaggio, una ragione ci sarà.

Hasselbad arriva proprio durante l’inizio della decadenza di Rolleiflex, fotocamera superba – guardate l’ultimo video che ho realizzato sulla messa a punto di una Rolleiflex – molto più complicata di Hasselblad nei meccanismi interni.

Hasselblad è più semplificata ma al contempo diversi leveraggi sovraintendono a diverse “risposte” della fotocamera. La manutenzione è più semplificata nello smontaggio, ma nella messa in fase è forse più complicata, occorre esperienza, apposita strumentazioni e mani molto esperte anche con Hasselblad

 

 

 

10 fm3a articolo attacco ai della Nikon FM3A1080

L’esposimetro

Senza contare il fatto che Hasselblad è priva di esposimetro interno, a meno di non possedere il mirino esposimetrico, come sempre mi sono affidato al mio Sekonic Flashmate L-308X. Grazie alla fotocellula di ultima generazione ( fotodiodo al silicio alimentato da una batteria stilo da 1,5V di tipo AA ) è in grado di misurare da EV0 a EV19,9 e il display retroilluminato, è perfetto per letture notturne, ovvero in scarsa illuminazione e raggiunge esposizioni fino a 60 secondi. In questo caso io ho lavorato in luce riflessa, tra i lampioni e la luna piena era impossibile lavorare in luce incidente e poi, naturalmente, a prescindere dall’effetto di non reciprocità – di cui parlerò nel prossimo capitolo – ho fatto diversi bracketing

24 sprocket rocket kodak instamatic
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20 fotografare di notte difetto di reciprocità rollei retro 80s
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Il difetto di reciprocità 

Tutte le pellicole sono “afflitte” dal cosiddetto difetto di recipocità.Significa che quando l’esposimetro dà esposizioni fino al secondo di posa, e relativo diaframma, è possibile riportare i dati sulla fotocamera. Dopo il secondo di posa, invece, la pellicola necessità, progressione logaritmica, di esposizioni più lunghe.

Karl Schwarzchild fu il primo fisico a descrivere il problema del difetto di reciprocità che caratterizza le emulsioni fotografiche

L’esposizione, nel mondo fotografico, si regge sulla Legge di Reciprocità che basa la regolazione dell’esposizione su due fattori, durata = tempo, e intensità = diaframma, inversamente proporzionali tra di loro ed espressa con la seguente formula:

E = I • t

in cui: E = esposizione, I = intensità della luce, t = tempo di esposizione

Grazie a questa legge si può facilmente gestire l’esposizione come una serie di coppie, formate da un tempo di otturazione e un valore di diaframma ben precisi.
A parità di esposizione quindi sarà possibile cambiare il valore di un parametro modificando al contempo l’altro in direzione opposta della stessa quantità per ottenere il medesimo risultato: ovvero, a livello d’esposizione, utilizzando la coppia 1/125 a f/11 e 1/250 a f/8 si otterrà un’immagine esposta in maniera uguale.

Questa proprietà viene meno quando si utilizzano tempi di otturazione molto veloci o molto lenti, inferiori a 1/2000s o maggiori di 1-2s, ma sono valori fortemente variabili in base al tipo di emulsione fotografica utilizzata.
Questa anomalia viene definita come “Difetto di reciprocità” ( Black shield effect ) o effetto Schwarzschild, in onore del fisico e astronomo Karl Schwarzschild che per primo, agli inizi del 1900, espose il problema.

Infatti per raggiungere la corretta esposizione, ogni emulsione possiede un intervallo di tempi di posa ottimali per i quali la legge è valida, al di fuori dei quali, la pellicola perde gradatamente di efficienza come se la propria sensibilità si abbassasse man mano che si prolunga la posa. In questi casi quindi occorre compensare questa perdita di sensibilità aumentando di conseguenza il tempo di posa, ma oltre un certo valore la correzione perde d’efficacia e ogni ulteriore incremento non porta a sostanziali benefici. Non solo, lavorando con tempi di posa fuori specifica, le pellicole restituiscono immagini dai contrasti alterati e con dominanti cromatiche difficili da compensare.

L’effetto cambia a seconda della pellicola ma non in modo sostanziale: alcuni produttori forniscono apposite chart dedicate alle singole pellicole, esistono poi tabelle universali che di media risultato affidabili.

Va da sè che l’effetto di non reciprocità si misura una sola volta: se dobbiano scattare a f/5,6 per 3 secondi, si controlla la tabella e si valuta che l’esposizione corretta dovrà essere di 8 secondi. A questo punto si scatta, ovvero, non si controlla più qual’è l’effetto di non reciprocità a 8 secondi.

37 sprocket rocket lomo lc a old AN NEW

Il bracketing

In situazioni come queste il bracketing è indispensabile: l’esposimetro dà una indicazione che non può essere  precisa come di giorno, quindi, partendo dai dati dell’esposimetro, e stabilendo un diaframma, andrebbero effettuati almeno due scatti, tenendo conto dell’effetto di non reciprocità. Se l’esposimetro propone 20 secondi si fa un primo scatto a un minuto e mezzo, per tenere conto dell’effetto di non reciprocità e poi un secondo scatto, per esempio a 3 minuti. In una parola, di notte è molto difficile sovraesporre, molto facile sottoesporre. certo, usando una medio formato e avendo a disposizione solo 12 scatti, un rullo lo si espone in un attimo. Il mio suggerimento è fare delle prove in formato 135 – 36 pose – segnandosi i riferimenti dell’esposimetro e i vari tempi applicati per poi passare al medio formato, con la medesima pellicola, avendo come riferimento il risultato della pellicola 135

 

biglietto da visita GB
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Il treppiedi

Ho usato un Manfrotto 190, purtroppo con testa a sfera, sempre Manfrotto, io prediligo le teste micrometriche Manfrotto, come la Testa XPRO a tre movimenti con controllo micrometrico, ma quello, quella sera passava il convento. Il treppiedi va dispiegato e stabilizzzato accuratamente, va prima messa in bolla la crociera e poi la testa e di conseguenza la fotocamera, per avere un livellamento orizzontale perfetto, basculaggi verso l’alto o verso il basso sono accettati, mentre io trovo inaccettabili l’orizzonte che pende da una parte o dall’altra. L’Hasselblad armata con il Planar 80mm ha un peso molro relativo e il 190 la regge benissimo.

biglietto da visita GB

La pellicola

Ho preferito una pellicola che non è adatta a essere tirata ma che ha una gamma dinamica eccellente oltre che, se opportunamente sviluppata, una grana molto fine: la Rollei Retro 400S, una straordinaria pellicola su base P.E.T., un supporto cristallino che ha in più il grande vantaggio di asciugare a temperatura ambiente ( 20°C ) in quindici, venti minuti. I 400 ISO, uniti a tempi di posa di diversi minuti hanno inoltre permesso di dare movimento nelle immagini dove scorreva acqua illuminata dai lampioni.

Trovate il datasheet cliccando QUI

La pellicola deriva dalla Aviphot Pan 400, una pellicola di Agfa per riprese aeree

Trovate un altro datasheet QUI

La risoluzione è di tutto rispetto, 160 l/mm.

10 fm3a articolo attacco ai della Nikon FM3A1080

Lo sviluppo

Ormai sono gemellato al “Bellini Hydrofen

E’ uno sviluppo bianco e nero a grana fine con un eccellente bilanciamento del contrasto a base di Idrochinone e phenidone.

E’ disponibile sia nella confezione da 100ml che da 250ml, molto più conveniente.

Preabagno di un minuto in acqua a 20°C per eliminare lo strato antihalo

Diluizione 1+31

primo minuto agitazione continua poi un rovesciamento ogni 30 secondi per i restanti 16 minuti per uno sviluppo complessivo di 17 minuti.

10 fm3a articolo attacco ai della Nikon FM3A1080
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10 fm3a articolo attacco ai della Nikon FM3A1080

Sul campo

Location Lucerna, con i suoi laghi, i suoi fiumi, i suoi ponti. Plenilunio leggermente velato che ha aumentato l’illuminazione delle varie scene inquadrate, diventando in alcune la coprotagonista.

I tempi di posa, tenendo conto dell’effetto di non reciprocità,  a f/8, sono stati tra il minuto e i cinque minuti di posa, ma in nessun caso si è arrivato alla sovraesposizione.

Indispensabile non solo il paraluce, per evitare la luce puntiforme dei lampioni, ma in alcuni casi anche una “bandiera” quando nonostante il paraluce la luce di qualche lampione andava ad illuminare la lente frontale del Planar. Indispensabile lo scatto a filo e l’alzo intenzionale dello specchio, usando l’apposito bottone presente sotto la manovella di avanzamento.

Qui di seguito le immagini ottenute.

Se cliccate una prima volta su ciascuna immagine avrete la preview in media risoluzione, se cliccate due volte avrete la preview alla risoluzione nativa

posa di 30 secondi

posa di 90 secondi

posa di 90 secondi

posa di 180 secondi

posa di 120 secondi

posa di 300 secondi

 

10 fm3a articolo attacco ai della Nikon FM3A1080

Conclusioni

L’accoppiata Hasselblad/Rollei Retro 400S e Bellini Hydrofen si è dimostrata più che vincente.

Il difetto di reciprocità, anche con bracketing estremi, non ha portata ad alcuna sovraesposizione ma a una lettura migliore delle parti quasi al buio.

L’attrezzatura e le precauzioni messe in atto hanno fatto sì che le immagini ottenute sono più che soddisfacenti.

Fotografare di notte, su pellicola bn, non è più un segreto

Cordialmente

Gerardo Bonomo

Alla prossima, quindi, e vi ringrazio per il vostro tempo e la vostra attenzione.

Il vostro affezionatissimo, iridescente, senescente, e soprattutto, monocromatico, Gerardo Bonomo

 

( ringrazio l’amico Franco Ferloni per la FATTIVA collaborazione )

  I miei video e i miei articoli sono accessibile a tutti e gratuitamente. Se volete fare una donazione utilizzando PayPal, il mio indirizzo è gerardobonomo@gmail.com . Specificate DONAZIONE e il vostro indirizzo mail per permettermi di ringraziarvi. ( vi ricordo i miei corsi sulla fotografia bianco e nero, dalla ripresa alla stampa, sia one to one che via Skype. Contattatemi: gerardobonomo@gmail.com, Cell.: 3356619215 )

 

 

 

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